Un nuovo orientamento dalla Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza del 30 maggio 2024 n. 15178, ha ribadito la necessità della comunicazione all’ENEA per ottenere l’ecobonus, suscitando notevole attenzione tra i professionisti del settore fiscale e dell’edilizia. Questo recente pronunciamento segna un cambio di rotta rispetto alla precedente Sentenza del 21 marzo 2024 n. 7657, in cui era stata dichiarata irrilevante l’omissione o il ritardo di tale comunicazione.

Il caso specifico

L’Agenzia delle Entrate aveva disconosciuto la detrazione per spese di riqualificazione energetica a un contribuente che non aveva inviato la comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Il contribuente, contestando la decisione, aveva ottenuto ragione sia dalla Commissione Tributaria Provinciale (CTP) di Parma che dalla Commissione Tributaria Regionale (CTR) dell’Emilia Romagna. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha portato il caso in Cassazione, sostenendo la violazione di norme specifiche (art. 1, commi da 344 a 349, Legge n. 296/2006 e art. 4 del D.M. 19 febbraio 2007).

La decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, affermando che la mancata comunicazione all’ENEA è causa di decadenza dal beneficio fiscale. La motivazione risiede nella funzione di prevenzione delle frodi e nella verifica della sussistenza dei requisiti per l’agevolazione. La comunicazione all’ENEA è vista come un mezzo per garantire che i lavori effettuati siano effettivamente meritevoli del beneficio fiscale, bilanciando così la tutela dell’ambiente con quella delle entrate fiscali dello Stato.

Incertezza giurisprudenziale

Questo cambio di orientamento della Cassazione ha generato incertezza tra contribuenti e professionisti. L’Agenzia delle Entrate ha sempre mantenuto una posizione rigida, considerando la comunicazione all’ENEA indispensabile. In casi di omissione, l’unica possibilità per il contribuente di evitare la decadenza è aderire all’istituto della remissione in bonis, inviando la comunicazione entro il termine della prima dichiarazione utile e pagando una sanzione di 250 euro, a condizione che non siano già iniziate attività di accertamento.

Pronunce discordanti

Nonostante la posizione prevalente sia quella restrittiva, alcune sentenze di merito e di Cassazione hanno affermato la non essenzialità della comunicazione all’ENEA. Ad esempio, nella Sentenza del 21 marzo 2024 n. 7657, la Cassazione aveva dichiarato l’omessa comunicazione irrilevante, sostenendo che essa ha solo una funzione statistica di monitoraggio del risparmio energetico, e quindi non determinante per la concessione dell’agevolazione.

Conclusione

Alla luce della recente evoluzione giurisprudenziale, è evidente la necessità di un intervento chiarificatore del legislatore o delle Sezioni Unite della Cassazione per uniformare gli orientamenti. La chiarezza normativa è essenziale per evitare incertezze e garantire una corretta applicazione delle agevolazioni fiscali nel settore delle riqualificazioni energetiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *